Un uomo è seduto davanti a una pistola, puntata contro la sua testa. Non è una pistola normale; è collegata ad un apparecchio che misura lo spin di una particella quantica. Ogni volta che si preme il grilletto, l’apparecchio misura lo spin della particella quantica (o quark). A seconda della rilevazione, la pistola sparerà un proiettile oppure no. Se lo spin della particella quantica misurata è in senso orario, la pistola farà fuoco. Se lo spin del quark è in senso antiorario, la pistola non sparerà. Ci sarà solo un “click”.
Nervosamente, l’uomo fa un profondo respiro e preme il grilletto. La pistola fa “click”. L’uomo preme di nuovo il grilletto. Click. E poi di nuovo: click. L’uomo continuerà a premere il grilletto, ancora e ancora, ottenendo sempre lo stesso risultato. La pistola non farà fuoco. Benché sia perfettamente funzionante e carica di proiettili, per quante volte egli possa tirare il grilletto, la pistola non sparerà mai. Egli potrà continuare questo esperimento all’infinito, diventando immortale.
Torniamo indietro all’inizio dell’esperimento. L’uomo preme il grilletto per la prima volta e l’apparecchio rileva che lo spin del quark è in senso orario. La pistola spara. L’uomo muore.
Ma...un momento. L’uomo aveva già premuto il grilletto la prima volta e poi, in seguito, un’infinità di altre volte e noi sappiamo che la pistola non ha sparato. Com’è possibile che l’uomo sia morto? L’uomo non può rendersene conto, ma egli è allo stesso tempo vivo e morto. Ogni volta che preme il grilletto, l’universo si divide in due. E continuerà a dividersi, ancora e ancora, ogni volta che viene premuto il grilletto (fonte: Tegmark).